
Industrie Culturali e Creative
La regione Emilia-Romagna è stata uno dei primi territori in Italia a capire le potenzialità di un settore probabilmente difficile da afferrare ma che sta diventando uno dei più importanti e in espansione per quanto riguarda il tessuto economico.
Con Industrie Culturali e Creative (ICC) si intendono non solo le aree artistiche tradizionali (arti visive, arti performative, letteratura, musica) ma anche il design, la moda (fashion), l’artigianato, l’intrattenimento e, da non sottovalutare, l’industria del gusto.
La multidisciplinarietà e la capacità di collegare ambiti tra loro anche lontani è una delle caratteristiche del settore che si dimostra particolarmente vivace anche grazie a iniziative di supporto e di mappatura regionali.
Il riconoscimento globale del Made in Italy, inoltre, è un elemento che in questo caso diventa un vero valore aggiunto che rende competitive queste imprese.
Capacità creativa, qualità del design e dei materiali abbinati alle eccellenze esistenti sul territorio, alle competenze e il know-how delle piccole imprese artigiane e delle PMI sono gli ingredienti che rendono fiorente il settore.
Tra le sfide da raccogliere si evidenza la necessità di integrare pienamente l’innovazione tecnologica nel sistema di micro realtà, sebbene l’Emilia-Romagna abbia un ottimo posizionamento nazionale per l’industria culturale e creativa applicata alla cultura digitale e per lo sfruttamento di beni culturali tangibili e intangibili.


Parma Couture dal 1984 è un Consorzio per l’internazionalizzazione accreditato presso la Regione Emilia-Romagna, grazie al quale le imprese di moda si presentano insieme sui mercati internazionali. Alta qualità, gusto originale e complementarietà delle produzioni nei settori abbigliamento, maglieria, accessore e cosmesi.


CoopCulture è una cooperativa operante nel settore dei beni e delle attività culturali in Italia. CoopCulture è un partner qualificato in grado di offrire risposte e soluzioni innovative alle esigenze sempre più complesse di un settore in continua evoluzione, nell’ottica dell’integrazione tra beni culturali,territorio e tra cultura, turismo, economia locale.


In un piccolo borgo nel cuore di Ravenna, ha la sua sede la Panebarco & C., un'azienda-famiglia che vive e opera al confine tra cartoon e realtà. I Panebarco's realizzano video in grafica 2d/3d, cartoni animati, illustrazioni per slide e opuscoli, effetti speciali per spot televisivi. La loro missione speciale è quella di aiutare imprese, startup, associazioni e istituzioni a raccontarsi meglio ed in maniera più efficace.


Puntoart produce ricami e decori per le aziende del lusso. Nei 35 anni della sua attività l’azienda ha saputo valorizzare la trasformazione da tecniche manuali ad altre all'avanguardia dal punto di vista tecnologico. Fin dall'inizio, Puntart si è distinta per la proposta creativa oggi sapientemente organizzata in un archivio a disposizione dei propri clienti.


Si Produzioni sviluppa progetti nell’ambito della pianificazione promozionale partendo dall’ideazione di un evento e gestendo tutte le componenti che ne determinano l’efficacia. La divisione EUGEA invece promuove la natura attraverso la ripopolazione della città con insetti utili ed educa i cittadini alla salvaguardia dell’ambiente.
Competenze e professioni
Il settore delle ICC è variegato e accoglie in sé numerose discipline. Per semplificare si possono definire industrie culturali quelle che si occupano di editoria, musica, cinema, radio‐televisione, videogiochi, performing arts e arti visive mentre sotto il cappello di creative si possono annoverare aspetti legati all’architettura, il design (che comprende l’artigianato, la moda e, in prospettiva, il food design) e la comunicazione.
Nel labirinto di definizioni si trovano anche le piattaforme digitali di contenuti basate su un'economia di condivisione e di scambio volontario e quel settore che va sotto il nome di “experience economy”: gaming, turismo, industria dell’intrattenimento, solo per citare dei casi.
Si possono declinare in modalità creativa settori tradizionali quali quello del patrimonio storico artistico (musei, biblioteche, archivi, monumenti) e i settori complementari dell’educazione, del turismo culturale e dell’information technology.
Va da sé che, quando si parla di creatività, è difficile apporre etichette sulle professioni. Si possono, tuttavia, citare tra i trend professionali particolarmente innovativi:
Fashion Innovation Manager
il settore moda sta vivendo una fase di cambiamento che va gestita. Perché un’azienda del fashion riesca a vincere le sfide della competitività, infatti, occorre combattere la diffidenza dagli imprenditori che, tradizionalmente, hanno sempre visto nel processo creativo l’unico contesto all’interno del quale generare innovazione. Per questo è necessaria il Fashion Innovation Manager, una figura che unisca la competenza tecnica con la capacità di essere intermediari di nuove visioni per portare l’innovazione anche nella gestione dei processi di produzione in ambito moda.
Content Specialist
si occupa di produrre contenuti, sia testuali che multimediali, che siano efficaci per piattaforme web. Questo professionista non lavora da solo ma ha in squadra un copywriter e un web designer che renda graficamente l’idea che il content specialist ha sulla base della richiesta del committente.
e-Commerce Payment Specialist
in un momento in cui le aziende vendono sempre più attraverso il web, un esperto di standard, tecnologie e attività correlate al commercio elettronico diventa una figura indispensabile. Le sue competenze vanno dalla logistica all’amministrazione senza prescindere dal marketing per avere una visione globale dell’impatto del prodotto sul mercato considerata la sua rete di vendita.
Influencer Strategist
è un professionista che, insieme al team digital, sviluppa campagne di marketing e di valorizzazione del brand attraverso influencer.
Social Media Specialist
i social media offrono diversi sbocchi professionali. Tra questi c’è il social media manager che unisce competenze in campo social e quelle in ambito editoriale a quelle anche in ambito marketing e di strumenti di monitoraggio delle performance (Insight). Il social media strategist invece, oltre ad avere conoscenze nel campo del marketing, comunicazione e gestione delle piattaforme social, ha una componente in più: è in grado di creare e impostare un piano strategico legato ad un progetto di comunicazione. Conosce pertanto bene i meccanismi e gli strumenti sia del web marketing sia del marketing tradizionale, ha formazione in ambito SEO (l’ottimizzazione per i motori di ricerca), grafica e di CMS (piattaforme di Content Management System come WordPress).
Retail Designer e Scenografo degli Eventi
specialisti che forniscono soluzioni creative e comunicative al punto vendita o che apportano a un evento elementi di unicità e forte espre
Esperto di realtà virtuale
a metà tra la grafica virtuale e l’ICT, questo professionista realizza ambientazioni che simulano la realtà in cui c’è la possibilità di interagire. Le applicazioni al giorno d’oggi sono molteplici: basta un visore per far vivere a qualcuno un’esperienza immersiva nei videogiochi, nel turismo, nell’arte, nella formazione e nel food.
Digital archivist
musei, centri culturali, biblioteche ma anche aziende private e pubbliche amministrazione hanno ricchi archivi che devono gestire e digitalizzare per rendere più fruibile la ricerca attraverso banche dati. Si rinnova così la figura dell’archivista che non deve più avere solo competenze culturali e conoscenza della materia ma anche familiarità con gli strumenti informatici.
Place Branding Consultant
si tratta di un esperto chiamato a lavorare in una località o territorio per trasformarlo in destinazione turistica. Il turismo si sta trasformando in esperienza: serve quindi qualcuno che sia in grado di elaborare una strategia per comunicare lo spirito del luogo.
Home stager
professionista che si occupa del miglioramento dell’immagine di una proprietà immobiliare (da vendere o affittare) attraverso tecniche di marketing e competenze in materia di architettura, interior design e styling. La professione è tuttavia aperta anche a agenti immobiliari, geometri o appassionati del settore arredo.
Percorsi di studio e formazione
Di seguito si segnalano i principali percorsi specialistici di studio e formazione relativi all’ambito INDUSTRIE CULTURALI E CREATIVE sul territorio regionale.
Rete Politecnica Regionale - Fondazioni ITS
In Emilia-Romagna sono sette le Fondazioni ITS. Nel comparto delle industrie creative e culturali operano le Fondazioni ITS Turismo e Benessere:
- ITS Turismo e Benessere - Tecnologie innovative per i beni e le attività culturali, turismo e benessere (Bologna - Rimini - Cesena)
- ITS ICT e Tecnologie Industrie Creative (FITSTIC) (Bologna - Cesena - Modena - Carpi)
Master di primo livello
Università degli Studi di Ferrara
Università degli Studi di Parma
- Comunicazione digitale, mobile e social
- Cultura, organizzazione e marketing dell'enogastronomia territoriale
Master di secondo livello
Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia
Università degli Studi di Parma
Corsi di specializzazione, alta formazione e perfezionamento
Università degli Studi di Ferrara
Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia
Dottorati di ricerca
Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia
Università degli Studi di Parma
Ricerca e Innovazione
Le opportunità di accrescimento delle competenze in ambienti innovativi in Emilia-Romagna sono numerose e una risorsa importante per il trasferimento di know-how sul territorio, sono i Laboratori di Ricerca Industriale.
Promossi da Università ed Enti di Ricerca o direttamente da strutture private, i Laboratori sono strutture di ricerca accreditate alla Rete Alta Tecnologia dell'Emilia Romagna, nate con l'obiettivo di fornire risposte concrete alle esigenze delle imprese attraverso strumenti e competenze in grado di garantire una ricerca industriale di eccellenza.
Tra le principali linee di ricerca dei 15 Laboratori della Rete Alta Tecnologia che operano nell’ambito delle Industrie Culturali e Creative, si segnalano le seguenti specializzazioni:
- Approfondimento sull’uso delle tecnologie dell'informazione e della comunicazione per supportare la trasformazione Digitale delle imprese
- Applicazione delle potenzialità della digitalizzazione e della trasmissione delle informazioni
- Gestione dei processi per la creazione di nuovi prodotti e servizi.
Questi Laboratori offrono un'occasione unica di confronto in un contesto stimolante, professionalizzante e altamente formativo per chi è alla ricerca di un ambiente lavorativo all’avanguardia.
Scopri quali sono i Laboratori di Ricerca Industriale della Rete Alta Tecnologia dell'Emilia-Romagna nel settore delle Industrie Culturali e Creative:
- CIRI ICT - Centro Interdipartimentale di Ricerca su ICT
- CRIS - Centro di Ricerca Interdipartimentale sulla Sicurezza e Prevenzione dei Rischi
- CROSS-TEC - Laboratorio ENEA per l’Interoperabilità e virtualizzazione dei processi per reti di imprese
- DATARIVER - DataRiver srl
- EGICONLAB - EGICON R&S
- FUTURE TECHNOLOGY LAB - Centro Interdipartimentale di Ricerca FUTURE TECHNOLOGY LAB
- GeoSMART Lab - Laboratorio di Ricerca sulle Scienze e Tecnologie Geografiche e sulle Smart Cities
- INFN TTLab - Laboratorio di Trasferimento Tecnologico dell'INFN in Emilia Romagna
- Mavigex - Spinoff di Ingegneria delle Telecomunicazioni dell’Università di Bologna, ora Digital Agency che sviluppa applicazioni web e mobile e fornisce consulenza di IoT e UX
- MEDICON Ingegneria - Medicon Ingegneria S.r.l.
- REDOX S.R.L. - Progettazione, produzione, montaggio e collaudo di dispositivi elettronici.
- RELAB - RE:Lab S.r.l.
- Romagna Tech - Romagna Innovazione Soc.Cons.a.r.l
- Softech-ICT - Centro Interdipartimentale di Ricerca Industriale SOFTECH: ICT per le Imprese
- T3LAB - Consorzio T3LAB